Il contadino delle stelle è un immagine poetica, tra sogno e realtà.
Il sogno di chi ama la terra, di recuperare e far vivere ancora un mondo più a misura d'uomo ed in armonia con la natura e la realtà
dura ma meravigliosa di un lavoro che non era un lavoro ma un modo di essere.
Questo blog nasce per raccontarvi un po' le peripezie della mia vita, le mie esperienze con la terra, i miei esperimenti di ecologia ed autosufficienza.
Per tornare a camminare passi leggeri su questo pianeta, raccontarsi, confrontarsi, incontrarsi...

giovedì 30 gennaio 2014

Pensieri inutili




Ogni tanto faccio delle cose inutili, totalmente inutili.
L'ultima della serie è cercare su google 3 paroline: Inquinamento -  pianura -  padana.
Ma perchè? E' veramente inutile, lo so già, so già tutto, non so perchè voglio farmi del male, l'aria fa schifo, le polveri sottili, PM10, PM 2,5, il traffico, biossidi, scarsa ventilazione, asma, bronchiti....
Poi leggi e salta fuori qualcosa di nuovo, qualcuno ha ancora voglia di fare statistiche di morte: la pianura padana è l'area più inquinata d'europa si legge, già lo sapevo, ma a viverci si stima si perdano 3 anni di vita (se tutto va bene) se non ti becchi prima un bel tumore.
L'ultimo rapporto sulla qualità dell’aria in Europa, dell’Agenzia europea per l'ambiente (Aea)  mette 23 città italiane tra le 30 più inquinate d'Europa con Padova a detenere questa poco nobile leadership.
Nel 91-96% dei casi le PM2,5 sono sopra i limiti e nel 98% dei casi l'ozono.
Questo è un bollettino di guerra.
Dovrebbero evacuarla questa pianura ma il rischio sarebbe anche di evacuare quelli che l'hanno ridotta così in nome del progresso e del benessere economico che in 40 anni ha già fatto PUF!, mentre il territorio è stato devastato per le prossime 10 generazioni almeno.
L'altro giorno ero in centro a Vicenza, l'aria era irrespirabile, avrei voluto sparire eppure come sempre inutilmente guardavo le persone intorno a me prese nel loro caos, passeggiare come nulla fosse mentre io cercavo di tappare con ogni sorta di vestiario la bocca e il naso di mia figlia ed in quel momento avrei voluto fare come Hundertwasser a Milano nel 73 durante la triennale, quando passeggiò con un albero a braccetto per il progetto albero inquilino  che intendeva porre l'ecologia agli occhi evidentemente già annebbiati dei padani.

Hundertwasser a Milano nel 73 durante la triennale


Sono tornato a casa incazzato  e di cattivo umore, sono uscito di casa per fare 2 passi e  mentre in sottofondo lontana ronzava l'autostrada Valdastico si è fatta sera.
Poi ci sono cascato di nuovo, dopo cena, bevendo una tisana, vado in libreria e mi metto inutilmente a rileggere un po' di  Walden - Vita nei boschi, si lo so, mi piace proprio farmi del male.

martedì 21 gennaio 2014

Crollo dei consumi elettrici: opinioni divergenti.





Non c'è molto da commentare a questo articolo, http://coscienzeinrete.net/economia/item/1746-il-nuovo-crollo-dei-consumi-elettrici si è già detto quello che c'era da dire.

Essere ecologisti oggi non dovrebbe essere una moda, essere parte di un partito politico o cavalcare un trend economico, semplicemente dovrebbe essere un'obbligo morale per tutti.
Non è difficile da capire,  senza pianeta non potremo vivere e basta, esaurito il territorio, inquinate terra, aria e mare mi riesce difficile immaginare una vita degna di questo nome.
Spesso credo che il limite sia già stato superato ma mi piace credere o forse voglio provare a credere che ancora si possa fare qualcosa se non per noi almeno per i nostri figli.
In questo contesto fa impallidire leggere che sul Sole 24 Ore, la notissima testata di Confindustria, si dipinga come un "dramma" il calo dei consumi elettrici in Italia perchè di questo passo dovranno chiudere le centrali termoelettriche.
Ma siamo impazziti? Vogliamo mettere sullo stesso piano il denaro e la salute nostra e dell'ambiente?
Prima di consumare ecologico, la chiave della sostenibilità ambientale è proprio consumare meno, imparare a essere più sobri nei consumi di energia, imparare a non sprecare.
In questo senso la crisi è una manna:  sono sicuro che questo calo dei consumi non arriva da improvvise prese di coscienza ma  dove non ha potuto la cultura ora arriva la mancanza di soldi.
E poi, diciamocela tutta, possiamo permetterci di tagliare molta dell'energia che usiamo senza dover vivere come dei cavernicoli; non stiamo parlando di vivere a lume di candela, stiamo parlando di luci accese quando non servono, dei 25 gradi in casa d'inverno, di farsi una doccia più veloce e mille altri piccoli accorgimenti.

I soliti qualunquisti diranno la loro sfilza di tanto: tanto non serve a niente, tanto in Francia ci sono le centrali nucleari, tanto negli states  hanno i 6000 di cilindrata, tanto non possiamo sacrificare le nostre centrali per fare i martiri  mentre gli altri se ne fregano...proprio l'atteggiamento che porterà a non cambiare mai niente.
Ma forse l'idea che consumare meno possa portare ricchezza (mai sentito parlare di decrescita felice?) non entrerà mai nella zucca di certi personaggi!

lunedì 20 gennaio 2014

Pasta Madre

Et voilà!
2 settimane di lunga attesa, rinfreschi serali ogni 2 giorni e qualche incidente di percorso per arrivare finalmente ad avere le mie prime due paste madri: Pina e Giustina.

Eccole Pina e Giustina pronte per il frigo

Sono partito con una delle tante ricette trovate on line:
  • 200 gr di farina bio  (io ho sperimentato  100% farina 0 e una miscela di integrali di farro e frumento)
  • acqua tiepida q.b. per ottenere un impasto non appiccicoso
  • un cucchiaino di miele bio come starter. 
  • Disciogliere il miele nell'acqua tiepida ed aggiungere gradualmente la farina, mescolando
  • Continuare impastando con le mani fino ad ottenere un impasto no appiccicoso
  • mettere a riposo in una ciotola a temperatura ambiente (tra 20°-26°), coperta da canovaccio umido
Dopo 48 ore si effettua il rinfresco operando quindi in questo modo:
  • Estrarre l'impasto dalla ciotola (sicuramente l' impasto avrà fatto una leggera crosta sopra)
  • Pesare 100 gr della pasta sottostante la crosta (dovreste notare qualche bolla d'aria, segno che la fermentazione è partita) 
  • Disciogliere bene  i 100 gr di pasta in 50 gr d'acqua tiepida con una forchetta
  • Aggiungere altri 100 gr di farina (io ho aggiunto 80 di farina 0 + 20 di farina integrale)
  • Impastare il tutto per 5 minuti fino ad amalgamare bene ed ottenere un'impasto che non attacchi alle mani,
  • Rimettere a riposare a temperatura ambiente in una ciotola, coperta con un panno umido per altre 48 ore, fino al successivo rinfresco.
  • NB La pasta madre sarà pronta quando in 4-5 ore riuscirà raddoppiare di volume, anche se questo potrebbe dipendere molto da molte variabili (temperatura dell'acqua, dell'impasto, temperatura esterna ecc ecc). Ho visto che un buon metodo per "testarla" è porla a riposare nel forno spento con la luce accesa: il solo calore della lampadina produrrà una perfetta camera di lievitazione tiepida per la pasta madre. Se, appunto, dopo 4-5 ore raddoppia è pronta.
E dopo la lunga attesa, la prova del cuoco, la prima infornata di pane fatto con pasta madre ossia mettere alla prova la forza di lievitazione delle due bestiole.

Fermento Power!

Beh senza dubbio si sono comportate alla grande, vedere per credere!


Ho testato una bella ricetta trovata on line (con qualche modifica) e mi riprometto di scrivere presto un post dedicato solo al procedimento per fare il pane ;-) Ciao


domenica 19 gennaio 2014

Costruire un bancale rialzato sopra un prato di gramigna (capitolo 1) - Building a raised bed or a Hugelkultur. Chapter 1: Bermuda grass

Da queste parti, terra di mais, c'è un modo di dire per indicare una persona malvagia: cattivo come la gramigna.
Gli agricoltori hanno combattuto per decenni contro la gramigna (Cynodon dactylon), considerandola una delle peggiori piaghe per le loro coltivazioni fino a quando Monsanto non inventò il Glyphosate, erbicida totale e sistemico, economico e spacciato per prodotto a bassissima residualità visto che è "rapidamente assorbito dal terreno e gradualmente degradato per via microbica", peccato solo che i prodotti della degradazione pare siano cancerogeni e persino peggiori della molecola madre ma questo è un altro discorso.

Ho sempre mal digerito la parola erbaccia, men che meno la parola malerba, mal-erba, erba cattiva, ma che ha di cattivo la gramigna? Nulla, vive e cresce come tutte le altre erbe, ha diverse proprietà officinali ed è anche commestibile, è solo un po' troppo curiosa per fermarsi  dove sta, gli piace partire alla conquista, esplorare nuovi terreni, a tal punto che mi è capitato di trovare i suoi rizomi correre per almeno 3 metri sotto un telo plastico per sbucare a rivedere un po' di luce giusto a fianco dell'insalatina appena piantata.

Ora che come ogni buon permacultore voglio farmi il mio bel bancale rialzato mi trovo anch'io a fare i conti con lei e la verità  è che oggi io e lei dobbiamo cominciare a competere per 6 metri quadri di terreno.
Se anche voi vi trovate in una situazione simile vi do innanzitutto 3 consigli:
  1. Avete un luogo alternativo non infestato da gramigna? Sì? ok, spostatevi subito!Se la risposta al consiglio 1 è no allora continuate a leggere
  2. Non usate diserbanti, farete del bene a voi stessi e all'ambiente
  3. Non utilizzate alcun tipo di attrezzo che spezzi o sminuzzi le radici (vanga, zappa, motocoltivatore o fresa), vi troverete solo tanti pezzi di radice che appena le condizioni lo permetteranno daranno origine ad altrettante nuove piantine. L'unico strumento manuale veramente utile è la forca vanga 
La forca vanga, indispensabile per la rimozione della gramigna

Lungi da me ricorrere a   scorciatoie chimiche mi sono quindi documentato abbondantemente su tutti i tipi di copertura del terreno da porre sotto al mio bancale, utilizzati da altre permacultori in giro per i mondo. Fortunatamente  cercando "Bermuda grass raised beds" ho incontrato molte persone che  hanno avuto il mio stesso problema, ma sfortunatamente molte di queste hanno già provato varie soluzioni con scarsi risultati.
La gramigna trova il modo di sbucare ovunque, i teli di nylon intrecciati per pacciamatura (weed control fabric)  pare non funzionino, i teli in pvc sono impermeabili, sintetici e possono provocare ristagni di acqua, i cartoni bagnati ed i giornali nel fondo non offrono grande resistenza per molto tempo, strati di aghi di pino neppure...che ci si mette sotto?
Pensa e ripensa, l'altro giorno facendo un po' di pulizie in garage ho trovato la mia soluzione: vecchie lenzuola. Chi di voi non ha delle vecchie lenzuola che può buttare in casa?
I tessuti di cotone offrono 3 vantaggi:
  • sono resistenti nel tempo
  • hanno una tessitura sufficientemente stretta da impedire il passaggio delle erbe
  • sono permeabili all'acqua. 
Ho preferito utilizzare lenzuola bianche per evitare la presenza di coloranti sintetici per tessuti.

PIANO D'AZIONE e INIZIO LAVORI

Inizio lavori, l'area di lavoro è stata delimitata, in alto a sinistra sto valutando quale tipo di contorno utilizzare (tufo, mattoni o ciotolo di fiume)

Dobbiamo sapere che ogni erba è un'indicatrice importante di certe caratteristiche del terreno, per esempio l'equiseto è tipico di suoli compattati ed asfittici, la gramigna lo è spesso di terreni aridi, sciolti e poveri di humus. Così, girando per la rete ho trovato un'informazione importante che dovrebbe arrivare da una fonte affidabile: pur essendo tollerante ad un range abbastanza ampio di ph, pare che la gramigna non tolleri molto un eccesso di alcalinità. Detto fatto mi son recato al consorzio locale per acquistare del carbonato di calcio che altro non è che una macinazione di pietre calcaree
Il piano d'azione prevederà quindi:

  1. Lavorazione profonda 25-30 cm con forca vanga e rimozione manuale accurata dellle radici di gramigna. L'area di lavoro deve eccedere di almeno 20 cm per ogni lato rispetto alle dimensioni previste del bancale. Se il lavoro è fatto d'estate le radici possono essere lasciate disseccare al sole in superficie e poi rimosse 
  2.  Calcitazione del terreno con Litotamnio e Carbonato di calcio
  3. Copertura della superficie lavorata con lenzuola, nel caso si utilizzino frammenti di tessuto occorre avere cura di far sovrapporre i bordi di alcuni centimetri 
  4. Copertura del lenzuolo con abbondante strato di cartoni e bagnatura
  5. Copertura con abbondante strato di foglie secche e paglia
  6. Deposizione di tronchi in marcescenza per  creare aiuola rialzata
  7. Copertura con terriccio di bosco
Al momento visto che qui piove da giorni ininterrottamente siamo fermi al punto 1 :-(
Per i prossimi giorni le previsioni non sono migliori ma la scorsa settimana in uno sprazzo di sole sono riuscito a procurarmi un po' di terriccio di bosco ricco di humus con mezzi poco ortodossi:

Ford Fiesta, versione campagnola



Le galline sembrano apprezzare la gramigna

Spero nei prossimi giorni di poter tornare al lavoro e aggiornarvi sui progressi
Ciao




sabato 18 gennaio 2014

900 Views from United States

Ok, i don't know why but it looks someone is following me from USA and yesterday i had about a 900 views here. Definetely this is great, i don't know if this will last in the next days but i want to thank you  all  visitors! (even if you are from FBI or CIA :-D ).
To be honest i have some ideas of what's happening.
Anyway stay tuned cause i have so many new posts  to write and publish in the next days, the weather here now is a disaster, rain rain and rain but green projects are going on: vermicomposting, permaculture raised beds...and many news
Please comment something, your feedback is always very very important
Bye
Alex

martedì 7 gennaio 2014

Saremo ancora liberi di coltivare? Made in Europe

Un interessantissimo link che riguarda tutti gli appassionati di biodiversità, agricoltori e non, visto che è in gioco la libertà di coltivare e riprodurre.
http://www.terravivaverona.org/2014/01/da-andrea-zanoni-deputato-al-parlamento.html
Troppo spesso ho l'impressione che si stia cercando di imprimere lo stampo CE su tutto il patrimonio di diversità europeo e  questa "Plant reproductive Material law" oltre a voler rendere sicure le filiere agroalimentari mi sembra  l'ennesimo tentativo di Bruxelles di voler categorizzare, schematizzare, legiferare, decidere su ogni azione della nostra esistenza dentro questo territorio!
Speriamo solo ci sia spazio per dialogare in modo ragionevole sulla materia altrimenti faro il passaporto ai semi di zucca e fagiolo che vorrò scambiare quest'anno !