Il contadino delle stelle è un immagine poetica, tra sogno e realtà.
Il sogno di chi ama la terra, di recuperare e far vivere ancora un mondo più a misura d'uomo ed in armonia con la natura e la realtà
dura ma meravigliosa di un lavoro che non era un lavoro ma un modo di essere.
Questo blog nasce per raccontarvi un po' le peripezie della mia vita, le mie esperienze con la terra, i miei esperimenti di ecologia ed autosufficienza.
Per tornare a camminare passi leggeri su questo pianeta, raccontarsi, confrontarsi, incontrarsi...

giovedì 18 aprile 2013

Partenza e arrivo a destinazione...Tenerife!!!!


Sveglia alle 2.50 ..., di aver prenotato la partenza da Bergamo lo sapevo, ma chi si era accorto di aver prenotato un aereo alle 6,10? Un piccolo dettaglio che mi era sfuggito e che ci ha costretti ad una levataccia notturna.
Poco male: un caffè veloce, vestizione super rapida, un bacio alle piccole ed alle 3.11 esatte siamo già in partenza. Cercavamo Brescia est e finiamo invece sulla nuova tangenziale, con ancora i lavori in corso e qualche curva di quelle che se sei rincoglionito dal sonno è meglio prendere molto adagio, un attimo di smarrimento ci assale quando dopo una valanga di km, vediamo cartelli A4 andare e venire ma di caselli nemmeno l'ombra...finalmente ce la facciamo, si finisce a prendere l'autostrada a Palazzolo e in poco tempo siamo all'aeroporto. Check in, altro caffè (e sarà l'ultimo buono che berrò), un bacio anche a mia moglie e via verso l'imbarco, solo allora comincio seriamente a pensare a quello che sto facendo, a cosa significa questo viaggio per me e a quanto tempo gli ho dedicato in questi ultimi 2 mesi. Partiamo puntuali e per tutto il viaggio il mio vicino di sedile dorme come un ghiro con brevi intervalli di pochi minuti così non scambio una parola e mi sorbisco in solitudine la marea di messaggi commerciali ryanair talmente convincenti che verso la fine del viaggio mi viene quasi voglia di prendermi un bel profumo Christian Dior o comprare 7 gratta e vinci alla meravigliosa offerta di 10 euro anziché 14! Oltretutto l'assistente di volo sardo pare la versione mignon di Aldo di Aldo,Giovanni e Giacomo e sembra avere dei grossissimi problemi nel leggere questi messaggi ed ogni volta si trova a leggerli fermandosi ogni 5 parole, mangiandose metà ed improvvisando le altre...roba da Zelig....Poco prima dell'arrivo riesco anche ad uccidere definitivamente il mio stomaco con una meravigliosa brioche alla crema che pare uscita da Mirafiori piuttosto che da una pasticceria e un cappuccino ryanair gusto acqua sporca.
Comunque in anticipo si arriva a Tenerife Sur, prima dell'atterraggio attraversiamo una fitta coltre di nubi e atterriamo con un tempo di cacca preciso identico a quello che avevo lasciato a Bergamo, a me poco importa ma i giovani spiaggiaroli di los cristianos sembrano piuttosto interdetti dalla meteo poco clemente. Vado subito a ritirare l'auto prenotata dove ovviamente non mi accettano la carte prepagata che mi avevano loro stessi garantito di accettare, avrei voluto protestare e l'avrei sicuramente fatto se non avessi avuto anche la carta di credito dietro per sicurezza. Ritiro quindi la mia skoda Fabia, l'aria è già afosa, imposto il navigatore mentre accendo la radio che mi accoglie a Tenerife con un tale Miguel cxhe sembra la versione spagnola dei Sonhora o di Justin Timberlake e canta una boiata No puedo olvidarme de ti ecc ecc. In compenso scopro con piacere che capisco tutto quello che dice lo speaker ma il mio ottimismo sul mio livello di spagnolo subirà subito un brusco abbassamento nelle ore successive.
Sotto una cappa di nubi grigie che comincia a sparire solo verso Arafo guido sereno sull'autostrada del sur e mi godo il panorama piuttosto squallido per i miei gusti: Lava, cespugli alti un metro e case sparse ovunque, mi bastano 30 km di autostrada per dirmi che in un posto del genere non ci potrei mai vivere. Intanto i km passano, grazie al navigatore becco l'uscita giusta per Puerto prima di Santa cruz e l'autostrada coimincia un simpatico sali scendi che sembra mettere a dura prova la skoda che pare avere molti di più dei suoi 79000 km e pare che anche il serbatoio ne risenta, scendendo molto più velocemente del previsto....per la mia gioia.
All' altezza della Laguna scopro che esistono anche qui Decathlon, Leroy Merlin e MediaWorld anche se si chiama Mediamarkt e finalmente intravedo su una collinetta qualcosa che possa definirsi albero dopo 40 km di deserto roccioso. Dopo un po' di curve e su e giù mi ritrovo quindi sul lato Nord dell'isola, dove resto un po' sconvolto dalle pendenze...le foto ti fregano sempre, maledetto Google earth, l'autostrada corre ben più in alto del livello del mare....passo le uscite di tutti i paeselli che tanto volevo vedere, El Sauzal, Tacoronte, La Matanza De Acentejo: mi ero immaginato una spianata ed invece l'autostrada taglia a metà una sorta di pendio montano vero e proprio che spesso termina con delle scogliere rocciose a picco sul mare. La prima impressione anche qui non è molto positiva, mi aspettavo qualcosa di completamente diverso, troppe case, troppo traffico...non mi piace proprio, spero solo di potermi ricredere nei giorni successivi.
L'autostrada ora scende veloce, finalmente becco l'uscita per Puerto e via in picchiata verso il mare! Fabrizio mi aveva accennato a qualche problema di parcheggio nelle vicinanze dell'appartamento ma quello che sta per succedermi va ben oltre la mia immaginazione...
Il navigatore mi porta esattamente davanti al mio numero civico alle ore 12.30, è sabato...un caos di auto e corriere e di parcheggi liberi neanche l'ombra, resto affascinato dallo stile di parcheggio canario, noi abbiamo la spina di pesce, loro la spiga di grano cioè una spina di pesce al contrario: praticamente parcheggiano lungo le strade entrando in retro rispetto al senso di marcia cosicchè una volta trovato parcheggio devi mettere la freccia, quello dietro deve capire che vuoi parcheggiare e farti fare manovra: l'effetto evidente di questo è che la retromarcia è più difficile rispetto ad entrare di muso cosicchè non sempre tutti beccano le righe giuste e questo comporta che tutti quelli che parcheggiano dopo seguono quello che ha sbagliato trasformando spesso la spiga di grano in parcheggio alla cazzo di cane...(vedi foto) anche se nel loro caos devo dire che riesco a mantenere un ordine sufficiente. 
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Tipico parcheggio canario con perfetto allineamento ...















Comincio comunque a girare in tondo come un cretino per vedere se trovo un buco ma non se ne parla, passano 4 giri, comincio ad allargare sempre più il mio giro, i minuti passano, niente di niente, 10, 20, 30 minuti...altrochè  spirito canario, mi escono i peggiori improperi veneti e come per magia dopo decine di imprecazioni varie e dopo solo 45 minuti trovo uno che sta per uscire: che emozione...il mio primo parcheggio canario in retromarcia!
Scendo sudato, l'aria è calda e piuttosto afosa, ora devo solo trovare il bar di Fabrizio e andare con lui all'appartamento, beccato, Fabrizio non c'è perchè mi aspettava già in casa cosicchè mi prendo un caffè al bar e lo aspetto, quando arriva ci facciamo 2 chiacchere e dopo un quarto d'ora torno verso l'auto per prendere le valige. Non appena mi avvicino all'auto vengo letteralmente assalito dagli automobilisti come un pezzo di carne dentro una vasca di pirahna: Va a salir? Va a salir? Va a salir? (Sta uscendo?) No, no, no no me voy a salir porca troia!!!! Fatta vaslige alla mano arrivo di nuovo al bar, via all'appartamento, spiegazioni di rito e mi butto esausto sul letto. 

Uno delle centinaia di cartelli di vendita o affitto

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