Il contadino delle stelle è un immagine poetica, tra sogno e realtà.
Il sogno di chi ama la terra, di recuperare e far vivere ancora un mondo più a misura d'uomo ed in armonia con la natura e la realtà
dura ma meravigliosa di un lavoro che non era un lavoro ma un modo di essere.
Questo blog nasce per raccontarvi un po' le peripezie della mia vita, le mie esperienze con la terra, i miei esperimenti di ecologia ed autosufficienza.
Per tornare a camminare passi leggeri su questo pianeta, raccontarsi, confrontarsi, incontrarsi...

domenica 30 agosto 2009

Api e Arte


Finalmente!
Erano mesi che ci stavo appresso ma ora posso ufficialmente dire di essere entrato a pieno titolo nel fantastico mondo delle api.
L'occasione giusta è stata la visita al professor Pistoia a Isola Rizza, dove da quasi 30 anni con amore e passione porta avanti le arnie con metodo biologico.
Il professor Pistoia ho avuto la fortuna di conoscerlo come mio docente al corso che feci nel 2005 per avere la qualifica di Tecnico di agricoltura biologica ed è uno dei personaggi storici del biologico in Veneto e non solo, per farla breve uno di quelli a cui negli anni 70 tecnici e agricoltori ridevano in faccia (o peggio insultavano) ai convegni quando parlava di metodi naturali e insetti utili!
Così con il suo atteggiamento sempre spiritoso mi ha fatto passare una bella mattinata a smielare in compagnia di questi meravigliosi insetti, introducendomi al loro mondo ma soprattutto sottolineando sempre l'enorme rispetto e gratitudine che dobbiamo avere nei loro confronti.
Infondo l'apicoltura così come un orto o un frutteto sono un compromesso tra uomo e natura e di certo le api non hanno bisogno di noi per vivere, potrebbero andarsene quando vogliono ma mi piace pensare che così come diceva Albano per i cavalli anche per le api vi sia una sorta di collaborazione con gli esseri umani soprattutto con quelli che le rispettano e le trattano bene e a riprova di questo vi è il fatto che Alessandro (Pistoia) non ha più avuto attacchi di varroa da anni pur non facendo alcun trattamento ma semplicemente rispettando le esigenze fisiologiche di questi animali.
Infine divagando con Alessandro di interessi artistici ho anche scoperto che proprio vicino casa mi abita un artista folk, presidente dell'associazione "el paiar" che da 25 anni si sbatte per promuovere e mantenere vive le tradizioni contadine e la musica popolare veneta.
Così incuriosito e approfittando del tempo a disposizione volevo proprio vedere questo museo del lavoro contadino e saperne un po' di più. Non appena inoltrandomi nella contrada ho intravisto una casa addobbata di cupole, mosaici e forme curve alla Hundertwasser, ho capito di essere arrivato nel punto giusto. Mi accoglie col sorriso un personaggio barbuto che senza batter ciglio mi porta al centro giovanile da loro costruito dove ha sede anche il museo.
Scopro così che Bertocesco (questo il nome d'arte) è un poliedrico artista, polistrumentista, artista di strada, giocoliere, scultore di marmo e ferro nonchè maestro fabbro e pure nominato uffficialmente "Padre del Folklore Veneto". Chiacchieriamo piacevolmente per un paio d'ore d'arte, dei giovani cui delle tradizioni non frega niente e del neo sindaco che vuole abbattere i prefabbricati del museo! Per questo se vi capita date un occhio al sito dell'associazione http://www.elpaiar.it che c'è bisogno di sostegno!
Beh, è ora di tornare, andandomene penso che infondo bisogna veramente cogliere il buono delle cose e anche qui in questo postaccio tra afa, zanzare, tabacco e mobili crescono dei meravigliosi fiori...

domenica 2 agosto 2009

Italians do it better!













Of course gente


Come lo sappiamo fare noi non lo fa nessuno.
Quando si tratta di inzozzare l'ambiente e manifestare inciviltà siamo leader incontrastati.

Ma andiamo per gradi:
Sabato 1 agosto, l'afa non dà tregua, via! Si va in montagna a prendere i freschi.
Penso che sabato non è domenica e forse molti son via in ferie e magari molti si muovono domani: direzione Giazza.
oh merda penso a voce alta, guardando il primo parcheggio vicino alla fonte e le auto parcheggiate lungo la strada, non è che qui è come pasquetta???
Saliamo più in su verso il solito spiazzo con tavolini: stracolmo, si sale ancora e ancora auto e auto parcheggiate ovunque che a momenti cadono a valle, gente che fa pic nic in ogni angolo all'ombra. Assembramenti di 20 persone e persino folti gruppi di indiani tipo bagno sul Gange a cucinare pure loro la grigliata del week end.
Cerchiamo invano un angolo di pace e ombra ma oggi non si passa, sono già le 14:30 e miracolosamente becco uno spiazzo nel bosco dove posteggiare crash e copertina e soprattutto esente da cagature umane.
Eh si perchè in questo peregriniare negli angoli semi appartati lungo la strada e nel bosco mi imbatto sistematicamente nella stessa scena: uno schifoso lordume di cagature, fazzolettini e cartaigienica. Veramente sembra che l'aria frizzante della montagna non abbia risparmiato gli intestini di migliaia di persone di passaggio. Cioè la cosa è talmente esagerata che fatico a crederci e per un attimo penso che qualcuno abbia messo del guttalax nelle acque della provincia di Verona.
Una volta dicevo che una cagata costa un caffè oggi invece pare che i bagni dei bar vengano snobbati e la gente ha un modo strano di ritornare alla vita agreste.
Ciò che seriamente mi viene da pensare è che questo cazzo di paese è maledettamente sovraffollato e la povera natura non ce la più a reggere sto peso, tanto più se una grossa fetta della popolazione dell'ambiente se ne frega pur essendo quello di casa sua.
Siamo in media 192 per km quadrato! Porca vacca se penso che la Svezia ne ha 20, la Norvegia 14, la Finlandia 15, l'Irlanda 56, la Croazia 79, la Spagna 90 mi viene male.
Comunque preso dalla disperazione ho cominciato a cercare qualche sassetto per sgranchirmi le dita ma purtroppo non so perchè gli strapiombi dove io vedevo un bel sit start dovevano costituire un richiamo troppo forte per i cagatori di cui sopra forse attratti da un ancestrale bisogno di riparo nel fare i propri bisogni. Alla fine quando non me l'aspettavo ho trovato nascosta dall'erba alta e dagli alberi una faccia di un bel sassone che mi ha regalato una stupenda linea su roccia compatta ( vedi foto con abbronzatura da muratore)che gira uno spigolo per poi portarsi su un infida placca che complice il sole cocente e soprattutto la mia scarsa forma non si è concessa anche se a onor del vero prorio facile non mi pareva.
Poco importa se altri sassi non ce ne sono, io il boulder lo vivo in maniera filosofica e anche una sola linea ma bella, vale sempre la pena di essere pulita e salita anche se il posto fa schifo. Bisogna
prendere ciò che c'è di buono nelle cose.

PS siccome ogni tanto mi ricordo di essere un boulderista mi son concesso durante le ferie una puntatina a Soriano: bosco favoloso e trachite, una roccia che adoro da quando mi innamorai di lei dopo il primo giorno a Teolo.


Ciao ciao